PIRAMIDI DI GIZA: ULTIME SCOPERTE
La tomografia radar Doppler ad apertura sintetica rivela i dettagli della struttura interna ad alta risoluzione non scoperta della Grande Piramide di Giza.
In base alle ultime recenti scoperte della fine del 2022, delle ricerche condotte da Filippo Biondi del Dipartimento di Ingegneria Elettronica ed Elettrica di Glasgow, e Corrado Malanga del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, si è arrivati a queste conclusioni:
In questo articolo abbiamo mostrato come sia possibile utilizzare la tomografia SAR MM Doppler in modo vantaggioso, economico, non invasivo e rapido per dare un valido contributo allo studio della struttura di antichi monumenti megalitici come la piramide di Khnum-Khufu. Siamo consapevoli che solo la conferma sul campo dei nostri risultati può convalidare la nostra ipotesi. Tuttavia, ci è sembrato logico fornire un’interpretazione ipotetica basata sui dati raccolti che potrebbe servire come punto di partenza per future ricerche.
Dal nostro punto di vista, i risultati ottenuti sulla piramide di Khnum-Khufu devono essere considerati nella loro interezza (globalmente e non localmente), tenendo quindi conto delle nuove strutture trovate al suo interno, la cui esistenza era precedentemente sconosciuta, tutte collegate. Abbiamo anche scoperto e misurato che le piramidi dell’Altopiano di Giza presentano, su tutte le facce, delle rientranze spaziali che tendono a dividerle in due rispetto agli assi di simmetria centrale, costituiti dai loro vertici. In questo contesto, sembra chiaro che la moltitudine di strutture, insieme alla caratteristica ottagonale di Khnum-Khufu, siano da vedere come caratteristiche connesse. Le numerose strutture sembrano quindi appartenere a un gigantesco risonatore con lo Zed che, a nostro parere personale, potrebbe funzionare come un filtro acustico passa-basso di ordine superiore (probabilmente di quinto ordine) a causa della sua caratteristica multistrato e quindi multistadio. Al momento della costruzione delle piramidi, il Nilo molto probabilmente raggiungeva la piana di Giza e le piramidi erano probabilmente allagate dall’acqua fino a un paio di metri dalla loro base. Questo spiega perché le barche a remi sono state trovate senza alberi per sostenere le vele. Una volta consolidato questo articolo, dovremo fornire un’aggiunta che spieghi in dettaglio la funzione di ogni camera. A questo punto, potrebbe non essere affatto sbagliato supporre che molte delle strutture all’interno della piramide avrebbero potuto essere intenzionalmente allagate più volte all’anno e quindi lasciate con il liquido che scorreva all’interno. L’acqua in eccesso poteva quindi essere espulsa dai pozzi, che poi, grazie alle distorsioni sulle facce (quelle stimate dai risultati esterni), fungevano da trasportatori, in modo che l’acqua potesse essere trasportata per gravità al suolo in modo ordinato. Osservando le tomografie stimate, siamo stati in grado di realizzare che le aree interne potevano essere raggiunte in sicurezza da un punto preciso identificato dal corridoio di ingresso sul lato nord (Tag 17). Dal nostro punto di vista, è possibile aprire un passaggio minimamente invasivo, che è la via per l’esplorazione di tutte le strutture esaminate. Ciò potrebbe essere completato semplicemente perforando un passaggio dall’ingresso principale (ad esempio, perforando il Tag 18).
Inoltre, il lavoro svolto su Khnum-Khufu sarà certamente esteso per guardare all’interno di altre strutture megalitiche, anche quelle appartenenti ad altri continenti. Attualmente, il team di ricerca sta svolgendo lo stesso lavoro di Khnum-Khufu, ma esteso alla piramide di Khefren, al fine di avere una panoramica più completa dell’apparato megalitico di Giza. Siamo fiduciosi che forniremo anche i risultati interni di Khefren nel prossimo futuro. In conclusione, attraverso queste scoperte, riteniamo opportuno che le autorità egiziane inizino una campagna di scavi e trivellazioni al fine di riportare alla luce e restituire a tutta l’umanità tutte le strutture da noi stimate attraverso l’uso del metodo proposto.
Nel prossimo futuro vorremmo estendere la metodologia SAR allo studio della struttura interna di altri importanti monumenti dell’altopiano di Giza.
Qui lo studio completo:

Ricostruzione tridimensionale (3D) della piramide di Khnum-Khufu a valle dell’interpretazione dei tomogrammi stimati tramite ultrasuoni radar.
Una considerazione altrettanto importante è che le piramidi non sembrerebbero delle tombe come la narrazione ufficiale ha sempre fatto credere, ma dei veri laboratori di trasformazione delle vibrazioni( da notare la figura sopra che riporta un enorme diapason all’interno della piramide di Khnum-Khufu).
SLC SAR della piramide di Khnum-Khufu. Il grafico a V rappresenta la linea tomografica per la quale sono state calcolate le vibrazioni, in modo che sia possibile rappresentare la sezione interna della piramide. ( b ): Schema interno delle strutture note.
Figura 24. ( a ): Mappa tomografica di Khnum-Khufu sovrapposta alla sua rappresentazione schematica. ( b ): Mappa tomografica di Khnum-Khufu.
Infatti proprio grazie allo studio è stato riscontrato che solo le basse frequenze possono arrivare alla Camera della Regina, quelle di alta e media frequenza vengono filtrate dagli strati di pietra dello Zed:
( a ): Rappresentazione schematica della camera della regina (dettagli del riquadro 2 della Figura 24 b). ( b ): Rappresentazione schematica della camera della regina (dettagli del riquadro 2 della Figura 24 b) parzialmente sovrapposta al risultato tomografico. ( c ): Figura 24 b, dettaglio del riquadro 2, risultato tomografico.
Permangono molte perplessità sulle costruzioni, e sul come possono essere state edificate, ma una cosa appare ormai certa, erano dei vari e propri templi atti alla trasformazione metafisica a mio avviso.
Fonti: Video youtube- Ibex Edizioni- Piramidi di Giza:
DATI e FOTO che invalidano la STORIA UFFICIALE. Con Daniele Quartieri, ricercatore
Sito MDPI:
La tomografia radar Doppler ad apertura sintetica rivela i dettagli della struttura interna ad alta risoluzione non scoperta della Grande Piramide di Giza
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Grazie. P.A.P.S.
Giza Leaks di Daniele Quartieri, Eugenio Miccoli e Corrado Malanga.
Cheope: La fabbrica dell’immortalità. La vera storia di chi eravamo. di Corrado Malanga.
Giza – La Caduta del Dogma, di A. De’Flumeri, A. Tavecchia e G. Montuschi.