L’affare immigrati, ONG – parte prima

Agosto 20, 2020 0 Di PapS77

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Partiamo dallo scandalo di Mafia Capitale, se non vi ricordate, vi rammento che l’imputato principale, un certo Salvatore Buzzi, disse che si fanno più soldi con gli immigrati che con il traffico di droga.

Qui non sto sbandierando il piano Kalergi, né tanto meno dicendo che gli immigrati sono colpevoli di invasione; vedo tutti i santi giorni immigrati che per la strada chiedono l’elemosina e ogni santo giorno ce ne sono sempre di più.

Quindi li abbiamo fatti venire in Italia per chiedere la questua o per cosa?

Di certo quelli che lavorano sono una ancora piccola parte, perché molti riescono a sbarcare il lunario facendo i più disparati lavori e a volte spacciando e rubando per le città e le campagne.

Quando va bene sfruttano(brutto a dirsi ma è la pura verità) gli aiuti che gli vengono forniti dallo stato italiano; e da qui famiglie sempre più numerose, ma non si sa fino a quando potranno vivere di sussidi.

Il razzismo non c’entra, il discorso è inverso, c’è una vera e propria organizzazione che porta queste persone in Italia e ci guadagna un mucchio di soldi, oltre che ridurre questa gente alla povertà assoluta.

Sono sempre di più quelli che chiedono l’elemosina per vivere, anche perché lo stato non gli consente di fare un lavoro in regola con la legge e molti non se la sentono di rischiare di essere denunciati e così rischiare di essere di nuovo mandati nel loro paese d’origine.

D’altronde per arrivare fino qui hanno dovuto pagare profumatamente, la maggior parte delle volte delle vere e proprie organizzazioni mafiose.

Ma a quanto pare non sono solo le mafie illegali a trarre profitto da ciò, infatti esiste una organizzazione non governativa che si chiama Bangladesh Rural Advancement Committee, che è una tra le più grandi del mondo, che funziona in maniera veramente singolare.

Da ora vi lascio alle parole di un giornalista più esperto di me sull’argomento, e che ha fatto un’inchiesta veramente molto interessante, Franco Fracasso.

Il BRAC ha 125000 dipendenti e solo nel 2016 ha raccolto fondi per 67 miliardi di dollari.

Il BRAC offre alle persone che cercano lavoro all’estero dei prestiti per emigrare, gira di villaggio in villaggio chiedendo a chi vuole migrare di farlo grazie al loro programma.

L’organizzazione presta i soldi per pagare il viaggio a queste persone, in più prestano anche i soldi a quelli che sono rimasti al villaggio e che devono continuare a vivere aspettando l’aiuto che arriverà dal migrante che lavorerà all’estero.

Naturalmente il BRAC percepisce una percentuale sui ricavi dei lavori che svolgono in Europa i migranti, oltre che percepire introiti dai finanziamenti, ma d’altronde cosa pretendevate che facessero tutto per misericordia?

Il BRAC guadagna tre volte dalla stessa azione; solo verso l’Africa nel 2016, sono tornati dall’Europa 445 miliardi di euro, su cui sia il BRAC che le altre organizzazioni simili prendono tra il 10% e il 15%, a conti fatti circa 60 miliardi di euro.

Il BRAC dice che vuole aiutare a migliorare la vita di queste popolazioni, ma poi succede che molti migranti che partono non arrivano mai a destinazione, a volte non riescono a rimandare i soldi, o arrivano in ritardo con i pagamenti e di conseguenza nei villaggi dove è arrivato il BRAC la gente che non riesce a pagare i propri debiti arriva a suicidarsi.

Come se non bastasse le risorse dei villaggi vengono tolte agli abitanti in cambio degli interessi non pagati, infatti quest’organizzazione possiede anche due altre società.

Una è la BRAC BANK, e l’altra è la DELTA  BRAK HOUSING FINANCE CORPORATION, DBH, che ha incorporato un altro gruppo, OSIRIS GROUP che è un fondo d’investimento.

I soci del BRAC sono in prevalenza o fondi d’investimento o banche che prestano soldi o a debito, con interessi, o a equity che vuol dire che loro si impossessano di parte dei beni dei debitori, in parole povere dei villaggi interi poco alla volta.

Inoltre vi è anche un risvolto politico in tutto questo affare; il fondatore del BRAC si chiama Fazle Hasan Abed, è un Bengalese.

Il signor Fazle Hasan Abed è un membro più che attivo di OPEN SOCIETY FOUNDATIONS, l’organizzazione di George Soros, un uomo legato strettamente alla CIA e al Dipartimento di Stato Americano.

OSIRIS GROUP è stata fondata da Larry Higginbottom che ha chiari collegamenti famigliari nel Dipartimento di Stato, ed è un alto dirigente della NATIONAL ENDOWMENT for DEMOCRACY.

La NATIONAL ENDOWMENT for DEMOCRACY è stata creata più di trent’anni fa dagli Stati Uniti per condizionare le politiche dei paesi del mondo in maniera democratica e se necessario ribaltare i governi dissidenti.

Queste affermazioni possono essere comprovate tramite inchieste condotte negli anni e gli elementi che  dimostrano quanto tutto ciò che sta dietro queste organizzazioni che fanno capo al Dipartimento di Stato vanno in una sola direzione che è quella della manipolazione.

Tutte le politiche dei paesi che sono scomodi vengono manipolate, ed uno dei modi potrebbe essere quello di far confluire una quantità di migranti in grado di far collassare il sistema, o almeno di mettere in difficoltà un paese.

L’immigrazione al di là dei singoli soggetti che emigrano, che in realtà sono delle vere e proprie vittime sacrificali, è un affare colossale da decine e centinaia di miliardi l’anno.

Come abbiamo visto questo affare permette anche a queste organizzazioni di appropriarsi delle ricchezze di questi paesi, oltre che mettere in seria difficoltà i paesi che ricevono il flusso dei migranti.

Ufficialmente il BRAC opera in Bangladesh, Afghanistan, Sri Lanka, Pakistan, Filippine, Nepal, Myanmar, Uganda, Tanzania, Sudan, Sud Sudan, Liberia, Sierra Leone, Haiti, Indonesia.

Queste parole sono tratte dal video di Franco Fracasso che è datato 28 febbraio 2019.

Naturalmente anche altre organizzazioni si occupano del traffico dei migranti, come già sottolineato in apertura dell’articolo, ma ciò che è da rilevare è che ormai i governi sia dei paesi che mandano i migranti sia di quelli che li ospitano sono a quanto pare complici di questo tipo di operazioni.

Continua…

Fonte: Chi guadagna tre volte sugli immigrati SPECIALE SaròFRanco