Le case farmaceutiche e l’oppio dell’Afghanistan.
Mi è sempre piaciuto andare in fondo alle questioni, trovare una risposta alle domande che mi si presentavano nella mente ogni volta che incontravo nuove situazioni e notizie dal mondo.
Il giornalismo indipendente mi ha sempre aiutato nel trovare risposte alternative alle solite risposte che i mass-media cosiddetti “tradizionali” ci hanno abituato ad avere a disposizione.
La guerra in Afghanistan, partendo già dal presupposto che le reali premesse e obiettivi erano ben diverse da quelle che ci hanno fatto credere, ha prodotto alcune conseguenze: una tra queste la spiega molto bene il giornalista Franco Fracasso nel suo video di cui a fine articolo lascio il link.
“Tra i tanti luoghi, dove sono stato inviato di guerra c’è l’Afghanistan. L’ho girato, ho visto un sacco di realtà diverse di quel paese devastato dalla guerra. Sono 18 anni che c’è la guerra in Afghanistan. Vi do un po’ di cifre così vi rendete conto di quello che è l’Afghanistan oggi e di quello che è stato.
In Afghanistan ci sono 96 mila soldati di 14 paesi differenti, di questi 2.822 sono italiani. In realtà però sono molti di più, sono 132.000, perché 36.000 sono mercenari, tra cui anche molti italiani. In Afghanistan in questi 18 anni ci sono stati 3.541 morti tra i soldati della coalizione, di cui 48 italiani, poi sono 68.000 calcolati come combattenti, ma chissà se lo fossero e 340.000 civili, un totale di oltre 410.000 morti.
In Afghanistan c’è una sola forma di economia, è la produzione di droga, oppio e hashish; nel 2017, tanto per dare un dato molto recente, sono state prodotti 9 milioni di chilogrammi di oppio, con un incremento di quasi il 100% rispetto all’anno precedente, e la produzione di oppio aumenta ogni anno.
Se si pensa che nel 2001 quando è iniziata questa guerra di chilogrammi ne erano stati prodotti 180, si può capire come la guerra abbia influito in favore della produzione di oppio. Di questi 9 milioni di chilogrammi di oppio una parte è stata trasformata, raffinandola in eroina, ne sono usciti 500.000 chilogrammi di eroina.
In più c’è un altro mezzo milione di chili di oppio che non va ai cartelli della droga: in Afghanistan in questo momento agiscono 150 diversi gruppi mafiosi e 2.000 gruppi criminali. L’altro mezzo milione di chili di oppio è destinato alle case farmaceutiche, infatti i farmaci più venduti al mondo sono quasi tutti a base di oppio.
La guerra in Afghanistan è un gigantesco business per le case farmaceutiche. Nell’inchiesta che ho fatto io e che fece mia moglie Giorgia, si scoprì che la maggior parte dei generali della Nato che si trovano in Afghanistan non si occupano di soldati, di guerra, di difesa, di ricostruzione, come dovrebbero fare, ma fanno i lobbisti per conto delle case farmaceutiche.
Questi generali vanno in giro di villaggio in villaggio per trattare l’oppio alle migliori condizioni per una casa o per l’altra casa della Big-pharma. Tutta questa enorme quantità di oppio peraltro coltivata su un territorio di 3.280 chilometri quadrati, che è l’equivalente della Val d’Aosta tanto per capirci, genera ogni anno un giro d’affari per 250 miliardi di dollari.
Di questi 250 miliardi di dollari un miliardo finisce ai gruppi estremisti islamici tra cui l’ISIS. L’oppio viene coltivato prevalentemente in una regione che si chiama Helmand, in cui si trovano truppe statunitensi e britanniche, viene coltivato sotto il loro naso, viene smerciato sotto il loro naso, viene caricato su aerei sotto il loro naso.
Aerei non proprio della Nato, perché non possono viaggiare con quei simboli, ma visto che ci sono tanti mercenari che non rispondono a nessuno, viene caricato su questi aerei dei mercenari e portato in Europa e consegnato alla N’drangheta.( e altre destinazioni naturalmente ).
Fino a oggi a noi la guerra è costata 1000 miliardi di dollari, solo all’Italia è costata 8 miliardi. Pensiamo che 8 miliardi è il costo del Reddito di Cittadinanza, ma ci è costata anche qualcosa d’altro, il dato italiano non lo so ma quello statunitense lo so: nel 2001 negli Stati Uniti c’erano 189.000 eroinomani, oggi ce ne sono 4 milioni e mezzo.
Noi abbiamo dichiarato guerra all’Afghanistan in seguito all’attentato dell’undici settembre, il 7 ottobre 2001. Abbiamo dichiarato guerra all’Afghanistan per punire chi aveva organizzato l’undici settembre. Il problema è che se s’indaga sull’undici settembre si scopre che almeno i responsabili materiali di quell’attentato non hanno nulla a che fare con l’Afghanistan.
Quasi tutti i 19 dirottatori che hanno compiuto l’attentato vengono dalla Bosnia, il loro presunto leader Osama Bin Laden aveva passaporto bosniaco, il vice-leader Al-Zawahiri aveva passaporto bosniaco, a questo punto bisognava attaccare la Bosnia, e sarebbe stato assurdo, non l’Afghanistan.
Non si è attaccato l’Afghanistan per l’undici settembre e l’undici settembre ha prodotto tutte quante queste schifezze. Oggi la ministra Trenta, anzi qualche giorno fa, ha chiesto ai suoi generali di fare un’analisi per mettere giù un piano per il ritiro dei nostri soldati dall’Afghanistan, finalmente!
Finalmente si esce da questa follia che arricchisce le case farmaceutiche, che arricchisce i cartelli della droga, che arricchisce la N’drangheta, che arricchisce l’Isis e tutti gli altri gruppi di matti islamici, e che distrugge le vite in Afghanistan e le vite dei nostri giovani qui in Europa.”
Le case farmaceutiche fatturano 90 miliardi di dollari all’anno vendendo farmaci a base di oppiacei e la buona parte di questo oppio arriva dall’Afghanistan, la cui produzione è aumentata del 5.000.000% da quando è iniziata la guerra 18 anni fa.
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=3tYqgVDXqpc&t=0s&index=42&list=PL8Awa2hkce-5pmIEIKHMIp43xhILv7x59