Il Prana e la sua concentrazione

Settembre 29, 2018 0 Di PapS77

 

Partiamo dal significato del termine prana che deriva dal sanscrito (lingua antica ufficiale dell’India) prana che significa leteralmente “vita” intesa come soffio, respiro  o spirito vitale.

“Secondo la filosofia indiana tutti gli esseri viventi sono dotati di prana, la cui conservazione deriva dal corretto svolgimento di tutte le funzioni psicologiche, emotive e fisiologiche necessarie al mantenimento armonico dell’equilibrio interiore.”

Questa definizione che ho riportato da Wikipedia può essere analizzata a fondo per iniziare a comprendere esattamente cosa s’intende per prana.

Quando si parla infatti di tutti gli esseri viventi non dobbiamo dimenticare che stiamo intendendo tutte le entità soggette alle leggi naturali o universali che sono le stesse che controllano il mondo fisico.

Ma tutti gli organismi viventi vengono controllati anche da una parte di causalità che corrisponde ai programmi genetici; l’assenza o la presenza di programmi genetici indica il confine netto fra inanimato ed il mondo vivente.

In questo caso, parlando di genetica ai giorni nostri diventa un pò più complessa la questione, ma non voglio dilungarmi nelle spiegazioni scientifiche, bensì far capire a tutti che il Prana, e qui inizio a scriverlo con l’iniziale maiuscola e dopo capirete il perché, si trova in tutti gli organismi viventi.

Poniamo l’attenzione su di un fatto importante: tutto quello che si muove nel nostro universo crea Prana, quindi anche l’automobile, l’aereo, il treno, una pietra lanciata in aria o nell’acqua e così via fino anche al pensiero che ogni uomo emette.

Questa energia, in occidente infatti viene più facile chiamarla così, è presente dappertutto, è più sottile di quella atomica e costituisce la vita.

Gli indù dicevano nelle sacre scritture che il Prana è un insieme di scintille divine che creano la vita.

Paramhansa Yogananda, il maestro indù che portò la filosofia indiana in occidente per circa trent’anni, tradusse il Prana con il termine “lifetrons” (vitatroni).

I “lifetrons” sono i pensieri condensati di Dio, il principio vitale del cosmo fisico.

Quindi la definizione di Wikipedia in effetti è alquanto lacunosa, il Prana si trova in tutte le forme viventi, nell’acqua, nell’aria, nella terra, nelle pietre e così via.

La natura è colma di Prana ed esso penetra in noi attraverso il respiro; una parola in sanscrito che è fondamentale per la disciplina Yoga è Pranayama che è composta da Prana(soffio o respiro vitale) e Yama(controllo), letteralmente controllo del respiro.

Lo Yoga è la disciplina che ci introduce al Pranayama, infatti la meditazione significa concentrare il Prana, tramite il controllo del respiro con le varie tecniche della pratica Yoga.

Il Prana si suddivide in parti o aree, i cinque prana: prana che non è quello unico che ho appunto contraddistinto dall’iniziale maiuscola, apana, samana, udana, vyana.

Nello Yoga il concetto di Prana non è solo il respiro o l’aria o l’ossigeno ma è la forza vitale originaria; na è il movimento e Pra significa costante che inizia subito dopo il concepimento, quando siamo ancora nel grembo materno.

Nel mondo fisico l’energia è presente in due tipologie: Prana Shakti e Manas Shakti o Chitta Shakti.

Prana Shakti è l’energia vitale o dinamismo e Manas Shakti è l’energia mentale.

Questo significa che nel nostro corpo esistono due canali che ci forniscono energia.

Secondo la fisiologia moderna vi sono due tipi di sistema nervoso, uno sensoriale o cognitivo e uno motorio, oltre al simpatico e parasimpatico.

In ogni organo del nostro corpo vi è una interconnessione fra i due sistemi energetici e quindi ogni organo è alimentato dalle due energie, mentale e pranica.

Lo Yoga insegna che il corpo pranico comprende il Prana individuale e la rete di nadi che trasporta il Prana che è appunto suddiviso in cinque parti o sub-prana, i pancha prana: prana, apana, samana, udana e vyana.

 Questi prana agiscono in relazione ai cinque chakra inferiori ed alle vari nadi e sono le diverse funzioni o parti funzionali dell’unico Prana o Mahaprana.

Nello specifico il prana, che non è quello unico o globale, si trova tra la laringe ed il diaframma e controlla il funzionamento del cuore e dei polmoni e naturalmente la respirazione, la deglutizione e la circolazione del sangue.

Questa manifestazione di Prana è sperimentata con la forma di particelle luminose che si muovono verso l’alto.

L’apana è situato nella regione pelvica tra l’ombelico ed il perineo e controlla le funzioni renali, gli intestini, la vescica e gli organi escretori e riproduttivi; è responsabile dell’espulsione di gas, aria, feci, urine e del feto al momento della nascita.

Questo Prana è sperimentato in forma di particelle luminose verso il basso.

Samana, che deriva da saman che significa eguale o equilibrato, è localizzato tra l’ombelico ed il diaframma, tra le due forze di prana e apana e funge da equilibratore o equalizzatore tra di loro.

Esso attiva e controlla gli organi digestivi e le loro secrezioni ed è responsabile della digestione e dell’assimilazione.

Sperimentato con un movimento laterale di luce, come un pendolo che oscilla da destra verso sinistra e viceversa.

Udana è situato nelle estremità, le braccia, le gambe e la testa; è responsabile di tutti gli organi sensoriali e degli organi d’azione e controlla il sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Sperimentato come un flusso circolare di luce che si muove verso il basso nelle braccia e nelle gambe e verso l’alto attraverso la testa.

Vyana è una forza vitale che pervade tutto il corpo, agisce come riserva energetica e sostiene tutti gli altri Prana che hanno bisogno di un aiuto supplementare e regola e coordina tutti i muscoli e gli altri Prana.

Oltre a questi sub-prana ve ne sono anche altri cinque minori che vengono chiamati upa-prana: naga, responsabile per eruttazione e singhiozzo, kurma apre gli occhi, krikara induce fame e sete, devadatta responsabile per gli sbadigli e dhananjaya responsabile della decomposizione del corpo dopo la morte.

Tornando alla definizione di Wikipedia, la parte che enunciava il corretto svolgimento di tutte le funzioni psicologiche, emotive e fisiologiche necessarie al mantenimento armonico dell’equilibrio interiore, è ampiamente dimostrata dalla spiegazione sulle parti o aree del Prana in tutti i suoi aspetti.

Fonti: http://www.antiguatau.it, http://www.centrodharmayoga.it

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