La ghiandola pineale ed il Sun-gazing
Proprio nell’ultimo periodo ho potuto notare, sempre più frequentemente, il richiamo ad una importantissima ghiandola del nostro corpo: la pineale o epifisi.
Questa ghiandola, che fa parte del sistema endocrino, è situata nel cervello ed appartiene all’epitalamo, essendo collegata mediante dei fasci nervosi alle circostanti parti nervose.
Le cellule che la compongono, i pinealociti, producono la melatonina, un ormone che serve a regolare il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo alla poca luce.
La pineale si calcifica in età matura, le sue dimensioni sono di circa un centimetro di lunghezza e mezzo di larghezza e pesa più o meno mezzo grammo.
La sua influenza sul ritmo circadiano ha trovato conferma osservando la reazione dell’organismo dopo un volo transcontinentale; infatti qui si manifesta il fenomeno chiamato jet-lag o discronia circadiana, dove l’organismo necessita di un certo periodo di tempo per adeguarsi al nuovo ritmo luce-buio nel corso della giornata e questo periodo di adattamento viene ridotto assumendo della melatonina, che si può trovare in varie soluzioni (pastiglie, gocce, etc..).
Le discipline esoteriche prendono molto in considerazione il funzionamento della ghiandola pineale, infatti alla fine del XIX secolo la fondatrice della Teosofia, Helena Petrovna Blavatsky, ha identificato il “terzo occhio” scoperto dagli anatomisti dell’epoca, con l'”occhio di Shiva” della tradizione induista, arrivando alla conclusione che l’epifisi è una traccia atrofizzata di questo “organo della visione spirituale”.
Nell’antichità questa ghiandola veniva studiata come la fusione tra corpo ed anima, ma purtroppo anche grazie a questa sua importanza qualcuno vorrebbe indebolirla sempre di più.
La melatonina in effetti è un potente antiossidante naturale che rafforza il nostro sistema immunitario, rallenta l’invecchiamento ed aumenta la nostra percezione arrivando ad amplificarla fino ai limiti del paranormale.
Inoltre con la produzione di DMT (dimetiltriptamina), una molecola che favorisce l’accesso a stati di misticismo naturale, l’uomo riuscirebbe a varcare la soglia della Super-coscienza.
Per poter controllare le masse i cosiddetti “potenti” utilizzano, stando ai recenti studi degli scienziati Corrado Malanga e Jennifer Luca, il fluoruro di sodio o fluoro, che è molto dannoso per le ossa e velenoso in grandi quantità e porta gravi malattie.
Il fluoruro di sodio, oltre ad essere il peggior nemico della ghiandola pineale che lo assorbe, calcificandosi, non essendo più in grado di compiere le sue funzioni di regolazione del ritmo sonno-veglia, si trova nei dentifrici, nelle gomme da masticare, nella cola e perfino nell’acqua.
Un uso massiccio di fluoruro può arrivare a rendere stupidi ed intontiti e quindi inermi di fronte a qualsiasi problema, infatti venne addirittura utilizzato dai nazisti nei campi di concentramento e dai russi nei loro famosi gulag.
Un altro fattore di rischio è dovuto all’esposizione ai campi elettromagnetici (EMF); infatti si è scoperto grazie a recenti studi specifici, che questi campi hanno importanti effetti di riduzione del livello di produzione della melatonina.
La ridotta produzione di melatonina si ritiene possa costituire uno dei più importanti fattori di rischio d’insorgenza di patologie, anche di forme tumorali.
Vi sono certamente dei rimedi a tutto ciò, come lo stile di vita sano e consapevole e l’attenzione all’esposizione ai campi elettromagnetici (anche se questo è più difficile perché sono subdoli in quanto nascosti).
Si possono utilizzare diverse pratiche ed una di queste, tornata in auge recentemente grazie all’indiano Hira Ratan Manek, è il Sun-Gazing.
L’antica pratica del guardare il sole – Una via iniziatica
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Consiste nel contemplare il sole e permettere alla sua energia di “illuminare”, nel vero e proprio senso della parola, il cervello ed il corpo e la nostra anima.
Bisogna osservare il disco solare nelle ore in cui i suoi raggi UV sono inferiori a 2 e quindi non dannosi per il nostro occhio, e cioè un’ora dopo l’alba e un’ora prima del tramonto.
La pratica viene divisa in tre parti: da zero a tre mesi, da tre a sei mesi e da sei a nove mesi; si contempla il sole rimirandolo per dieci secondi il primo giorno, o nell’ora dopo l’alba o nell’ora che precede il tramonto, aggiungendo ogni giorno dieci secondi fino ad arrivare a quarantaquattro minuti.
La contemplazione deve avvenire all’aperto, a piedi nudi sulla terra (pietra, sabbia, ghiaia), anche se il cielo è coperto da nubi si può proseguire dove s’intravvede il sole, importante è rilassarsi e respirare profondamente, concentrandosi.
La pratica viene eseguita una sola volta nella vita e sviluppa, grazie all’energia (prana) solare, l’attivazione della ghiandola pineale e consecutivamente del cervello e del DNA, aiutando l’organismo nel cammino evolutivo.
Dopo i primi tre mesi si attiva la pineale, infatti l’energia solare arriva all’epifisi e si accumula nell’ipotalamo che regola il sistema nervoso autonomo ed il sistema endocrino e che produce l’ossitocina, conosciuta anche come l'”ormone dell’amore”, che aumenta la serenità, l’empatia e la fiducia.
La stimolazione della pineale aumenta la produzione di melatonina e serotonina, che fungono da antiossidante e regolatore del ritmo circadiano una, e degli stati positivi della mente l’altra.
In questo modo si eliminano progressivamente i pensieri negativi che si sono sviluppati in assenza di luce ed ogni ansia e preoccupazione, incertezza e paura spariscono.
Fissando il pensiero sulla frequenza vibratoria positiva aumenterà la creatività, l’intuizione e l’energia, oltre ad essere in perfetto equilibrio e d armonia.
Da recenti studi si è potuto notare che chi pratica il sun-gazing ha la ghiandola pineale di dimensioni più grandi rispetto alle persone che non lo praticano.
Dai tre ai sei mesi dopo aver riequilibrato il cervello e quindi la mente, l’energia carica tutti gli organi vitali e quindi il corpo fisico; ad ogni organo corrisponde un determinato colore e nel giro di questi mesi il corpo assorbe tutto lo spettro di colori necessari alla guarigione fisica.
Tutto ciò porta ad un perfetto equilibrio fra mente e corpo grazie all’energia solare che trasforma le nostre cellule in cellule sane dove necessario e rinforza il sistema immunitario.
Nei restanti tre mesi inizia a diminuire notevolmente l’appetito, infatti l’energia che assimiliamo dal sole ci rende subito sazi ed al raggiungimento dei quarantaquattro minuti giornalieri il corpo è totalmente carico.
Da quel momento si può sospendere la contemplazione ed iniziare la pratica di mantenimento che consiste nel camminare per quarantacinque minuti al giorno a piedi scalzi e possibilmente nelle ore in cui il sole cade sul nostro corpo e la terra è più calda.
Questo perché ci permette di creare un vero e proprio campo magnetico intorno a noi; infatti nella riflessologia plantare la pineale è rappresentata dall’alluce, mentre le altre quattro dita sono rispettivamente, la ghiandola pituitaria, l’ipotalamo, il talamo e l’amigdala, e camminando il peso del corpo stimola queste ghiandole aiutandoci nel processo con il calore della terra e l’energia del sole nella creazione appunto di suddetto campo.
Andando avanti nella pratica si potranno attivare potenzialità fino a quelo momento ritenute impossibili, tipo la telepatia e la completa assenza di appetito.
Credo che questa pratica sia come ogni tecnica un po’ difficile da eseguire ma con la giusta costanza e disciplina si possono raggiungere ottimi risultati.
Se si vuole fare pratica un mio consiglio è di fare molta attenzione alle ore consigliate di esposizione ai raggi UV ed inoltre eseguire il tutto come sempre con il giusto grado di consapevolezza ed umiltà che ogni disciplina richiede.